"Corpus Christi" Bea Lema minimum fax
"A poco a poco, casa nostra era diventata un santuario spettrale, dove la vita sembrava essersi estinta."
Ad aumentare il forte impatto emotivo di "Corpus Christi", pubblicato da minimum fax nella Collana Cosmica e tradotto brillantemente da Chiara Rea, è la voce narrante.
Vera è una bambina costretta ad imparare in fretta cosa significa il disagio mentale.
In un crescendo la piccola assiste alle ossessioni della madre.
Quel dolore di vivere che la donna si porta dentro assumono forme e sembianze.
Presenze invasive assillano la sua mente mentre la famiglia si sgretola.
Il marito, il figlio diventano spettatori passivi all'interno di una tragedia che non comprendono.
Il graphic novel è un viaggio nell'abisso di una figura femminile intrappolata in un ruolo che non riesce a recitare.
Bellissime le immagini, molto luminose, essenziale ma incisivo il testo.
Le parole tagliano e feriscono e la scrittura fa da controcanto ad una storia di spersonalizzazione.
Bea Lema descrive una Spagna bigotta dove le credenze e una religione oppressiva uccidono la libertà di pensiero.
Un finale aperto alla speranza, la vittoria della scienza e la certezza che bisogna andare alle radici delle proprie angosce.
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