"Vita, vecchiaia e morte di una donna del popolo" Didier Eribon L'Orma Editore
"L’età e la debolezza fisica costituiscono dei quadri, delle catene, delle «prigioni» che annientano quel po’ di forza che potrebbe sussistere per sottrarsi al destino, per sfuggirgli, seppur di poco: il volere c’è, il potere no. E alla fine, a forza di non potere più, non si vuole più."
Una madre non più autosufficiente e la necessità di trasferirla in una RSA.
Il vissuto personale che si trasforma in una forte denuncia ad un sistema che non garantisce le fasce più deboli.
Quella donna che è stata operaia impegnata nelle lotte sindacali oggi non ha più voce in capitolo.
Altri decidono per lei, la confinano in un non luogo.
Si spegne la voglia di vivere e la morte è scialuppa di salvataggio.
Senza eccessivi pietismi il sociologo e filosofo francese ci porta a riflettere sui non diritti degli anziani.
"Vita, vecchiaia e morte di una donna del popolo", pubblicato da L'Orma Editore grazie alla traduzione di Annalisa Romani, racconta un'esistenza normale e la sublima rendendola collettiva.
I brani di Annie Ernaux, Cartesio, Albert Cohen, J.M. Coetzee aiutano a cogliere la difformità tra il desiderio e l'imposizione, guidano verso un percorso politico nel senso più puro, stimolano il ragionamento.
Un libro prezioso da leggere come testimonianza e come esortazione a non escludere dal consesso civile i nostri anziani.
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