"Questo sangue masticato" Francesco Aloia Nutrimenti Editore
"La prima cosa da fare è pronunciare il tuo nome. Lo so perché la tua – la nostra – famiglia mi ha insegnato l’importanza dei nomi, il potere evocativo che possono assumere. Il nome ci rende quello che siamo, ci lega ad altre persone, ci permette di incastonarci nella pietra e di rimanerci. Questo è stato sempre chiaro a te, Tanino ’e Bastimento, primo e ultimo re di Marano, portato nel mondo con il nome di Carlo Gaetano Orlando."
Chi era Tanino 'e Bastimento?
A ricostruirne la personalità è il nipote, Francesco Aloia, giovane esordiente.
"Questo sangue masticato", pubblicato da Nutrimenti Editore, non racconta solo la figura del boss.
Si addentra negli interstizi di una cultura, di un modo di essere.
La narrazione è nitida, obiettiva, a tratti dolorosa.
Già il titolo mostra quanto siano difficili certi legami di sangue.
Per lo scrittore tornare nel luogo d'origine, Marano, significa provare a ricucire le distanze dalla famiglia.
Un gesto coraggioso dove si intravede in controluce il bisogno di cercare il proprio Io.
La struttura narrativa regge bene e anche le pagine che descrivono la quotidianità in carcere sono lucide, schematiche, prive di fronzoli.
È come se l'autore confrontandosi con questo uomo così ingombrante volesse mostrarci cosa significa liberarsi da un peso.
Quel peso che è stato causa di vergogna.
È tempo di fare i conti con la propria terra senza sconti e false ipocrisie.
Si apprezza proprio la sincerità di una scrittura non smussata da sovrastrutture mentali.
Non si assolve né si giudica perché è compito della letteratura fare luce sulla verità anche quando è scomoda.
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