"La trappola" Ana María Matute Fazi Editore
"L'amore non basta mai."
Lo struggimento per qualcosa che sfugge alla comprensione.
Il bisogno di amare in un modo altro.
Il rumoroso flusso di pensieri.
Lo squilibrio tra l'apparire e l'essere.
Il ricordo che sgorga come lava incandescente.
L'atto conclusivo della trilogia scritta da Ana María Matute rappresenta la poetica del non essere.
Madre e figlio nella prigione di desideri inespressi.
Incapaci di trovare parole comuni.
"La trappola", pubblicato da Fazi Editore nella Collana Le Strade grazie alla traduzione di Gina Maneri, sviluppa la trama attraverso riflessioni al vetriolo.
I sentimenti non sono cauti ma eccessivi, dolorosi, invadenti.
La famiglia è l'ossessione di regole e obblighi, le amicizie vischiose e complicate.
"Parole disperate in lotta costante contro la brutalità, contro i versi gutturali: contro i gridi di piacere selvaggio, o il ruggito dell'oscuro ventre del mondo."
È la scrittura a far ordine, a ripercorrere "una lunga peregrinazione di terrore e odio."
Drammatico, frammentario, poetico, dissacrante, ipnotico: un romanzo che non si potrà dimenticare.
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