"Il regista" Daniel Kehlmann Feltrinelli Editore
"Il mio paese è diventato un inferno. Si sentono solamente grida, come in un incubo.
E mia madre è ancora là."
La vita di Georg Wilhelm Pabst è emblematica e pone diversi interrogativi sulla libertà della cultura.
Daniel Kehlmann narra le vicende del grande cineasta mantenendo una posizione neutrale anche se è capace di sottolineare il rovello interiore dell' uomo.
Colui che aveva scelto Hollywood anche per sfuggire all'arroganza nazista, durante la malattia della madre, torna in Austria.
Si trova invischiato in una trappola senza uscita ed è costretto a cedere al compromesso.
Avrebbe potuto ribellarsi?
È questo il nucleo centrale del romanzo, che è di un'attualità sconvolgente.
La trama articolata è un viaggio all'interno dell'universo cinematografico ma anche una riflessione sul peso della Storia nelle scelte degli uomini.
Adattarsi significa rinnegare le proprie idee o queste restano pure nonostante tutto?
Forse l'autore ci suggerisce di giudicare le qualità artistiche.
Densa la scrittura con tratti ironici e pennellate tristi.
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