"Qui non c'è niente per te, ricordi?" Sarah Rose Etter La Nuova Frontiera
"Per sopravvivere qui, devo dividermi tra due identità: una vera e una fittizia. La finta me prende il controllo quando le pretese si fanno eccessive. Forse ognuno di noi è sempre doppio: c’è la personalità reale e quella che ci creiamo per sopravvivere nel mondo che ci è capitato."
Cassie, una ragazza come tante che abbandonano la famiglia per cercare quel benessere e quella realizzazione tanto agognata.
Fugge da una madre "che punge" e da una soffocante realtà.
San Francisco la accoglie con la freddezza delle grandi metropoli.
Una città divisa per casta, i ricchi, coloro che sopravvivono e i poveri.
Il lavoro in un'azienda alla Silicon Valley è un colpo basso, l'assenza di creatività, il ritmo ossessivo della produzione.
Da quando ha memoria la protagonista ha un compagno invadente.
"Il buco nero è al mio fianco da quando ho memoria, una macchia scura sulla pellicola della mia vita."
"Qui non c'è niente per te, ricordi?" pubblicato da La Nuova Frontiera grazie alla traduzione di Lorenzo Medici", è di un realismo straziante.
"Se la malinconia diventa troppo forte, se cresce e prende il sopravvento, ecco che il buco nero si gonfia, una massa roteante che taglia fuori il mondo."
Le droghe diventano necessarie per contenere il vuoto.
Sarah Rose Etter coglie il disagio di una generazione stritolata da una frenesia che uccide i sogni.
Sperimenta una forma letteraria originale componendo capitoli che sviluppano e spiegano un concetto.
Costruisce un nuovo vocabolario che introduce la malinconia, il fallimento, la solitudine.
Una scrittura che conquista per la capacità di rendere vive sensazioni alle quali non abbiamo saputo dare un nome.
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