"Creature della foresta" Laura Ortiz Gómez Gran Via Editore
Amore, morte, fuga, resistenza, rabbia, sensualità.
Si alternano i più svariati sentimenti in "Creature della foresta", pubblicato da Gran Via Editore grazie alla traduzione di Monica R. Bedana.
Racconti così diversi e così intensi.
Dove si sente l'odore della terra, dove i corpi cercano piacere, dove gli incontri non sono mai casuali.
L'acqua e la luce, il rispetto per chi non c'è più, la tentazione di sognare un altrove.
La musica e il silenzio, i contrasti forti, gli spazi troppo angusti, l'immensità del cielo.
Vincitore del Premio National de Narrativa Elisa Mújica nel 2020, il libro è equibrismo linguistico.
Carnale, viscerale con immagini vivide, cupe e al contempo luminose, aggressive e liriche.
Abitato da personaggi che non conoscono la resa, sognatori in una Terra devastata dai conflitti.
La violenza è un velo che si squarcia di fronte alla potenza del desiderio.
Un bisogno ancestrale, fatto di lacrime e sangue, di scoperte e di consapevolezze.
Il segreto di una madre, un vecchio che danza, una bambina che trema, la tenerezza di un amplesso, la pietà di una donna.
Laura Ortis Gómez racconta con voce che sa cambiare di tonalità.
La sua Colombia ha infinite sfumature, tracce di antiche tradizioni, odore di alberi, canto di speranza.
Dedicato a chi vuole andare oltre la violenza e raccogliere gli ultimi fiori, quelli che resistono al gelo, che non si piegano al vento.
Bellissima prova letteraria.
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