"I soldati piangono di notte" Ana María Matute Fazi Editore
"Madre, non voglio niente.
Non sono nessuno."
Manuel da tutti considerato buono.
Un'infanzia difficile, l'esperienza del riformatorio, il convento.
Un padre adottivo ed uno naturale che lo accetta quando è troppo tardi.
Il bisogno di raggiungere Marta, moglie di Alejandro Zarco, giustiziato in carcere.
La guerra civile spagnola è un'ombra in "I soldati piangono di notte", pubblicato da Fazi Editore nella Collana Le Strade grazie alla traduzione di Gina Maneri.
La seconda parte della trilogia ideata da Ana María Matute è l'insieme di più storie incastrate tra loro.
C'è un prima e un dopo in una trama che si infittisce pagina dopo pagina.
Figure maschili invadono la scena, vorrebbero trasformarsi in burattinai.
Esiste però una forza più forte, più tenace.
È la comunione di anime che hanno conosciuto la sofferenza e l'ingiustizia.
Manuel e Marta uniscono le loro solitudini, demitizzano il dolore e agiscono.
Un finale dai colori accesi e il coraggio della ribellione.
Un libro tragico e bellissimo, intriso di malinconia e dolcezza.
Una scrittura che sa essere poetica e straniante, costruita attraverso immagini forti, immediate.
Per non dimenticare che:
"La vita e la paura sono fragili come il vetro; fragile e duro, violento e fragile come l'acqua, come un torrente, con la sua luce bianca e forte che cade dall'alto sulla terra, verso un mare in cui si confondono i fiumi e i pozzi e tutto il sale amaro del mondo."
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