"Le regole dello Shangai" Erri De Luca Feltrinelli Editore
"– Le parole che stiamo dicendo si possono scrivere, rimanere raccolte. Un proverbio dice che le parole volano e quelle scritte restano.
– Non c’è questa cosa da noi. Le parole restano dopo che si dicono. Gli scambi, gli affari, le nozze si combinano a voce."
Un anziano orologiaio, una quindicenne gitana.
Lei scappa da un matrimonio combinato, lui si concede una pausa meditativa in una tenda.
Entrambi in fuga intrecciano un dialogo fitto ed imparano a conoscersi.
Non sono necessari nomi propri perché non definiscono nulla.
I dettagli sulle personalità nascono dalle scelte che li ha portati ad uscire dal reticolato dei vincoli sociali.
È la parola condivisa, lo spazio del silenzio, la scoperta dell'altro a riempire di significato "Le regole dello Shangai", pubblicato da Feltrinelli Editore.
Il tessuto narrativo esplora i due universi, ne delimita i confini e li supera.
Nella diversità dei personaggi si costruisce un'intesa che non pretende nulla.
Il tempo con il suo incedere confuso è decisivo nello sviluppo della trama, rappresenta le oscillazioni casuali che modificano il corso dell'esistenza.
Erri De Luca ci regala la sua raffinata poetica che comprende una filosofia di comportamento.
Come le bacchette dello Shangai quando vengono lanciate nulla è già scritto, nella casualità si edifica la Storia.
Nella rappresentazione plastica del dualismo si intravedono in filigrana le domande esistenziali che nella verbalizzazione arrivano a noi depurate dall'ansia.
La morte, la vecchiaia, la ribellione e l'isolamento, la frantumazione degli schemi e la libertà di scegliere come e dove abitare in senso metaforico e reale.
Un testo che carezza il lettore, gli permette di approfondire la cultura sinti, invita ad ascoltare e a liberarsi dalla "polvere che inceppa gli orologi."
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