"Il piede destro di Byron" Alberto Toso Fei Marsilio Editore
"La giornata era meravigliosa, la laguna un inno alla bellezza; l’acqua, finalmente depurata dalle torbidezze invernali, di un colore indistinto, tra il verde e il celeste; le isole a nord – il Lazzaretto Nuovo, Sant’Erasmo, le Vignole, e più oltre la Certosa, Burano, Mazzorbo – facevano da perfetto contraltare all’azzurro del cielo, che mostrava qualche nuvola alta sopra l’orizzonte, dove la linea delle montagne sfumava lontana."
Venezia, magica e misteriosa.
Antica e moderna.
Con una bellezza straniante.
Malinconica e luminosa.
Alberto Toso Fei, giornalista e saggista, ci invita a scoprirla lentamente.
Ci regala scorci mai visti con una poetica struggente.
"Il piede destro di Byron", pubblicato da Marsilio Editore, è un noir insolito e ricco di sorprese.
A dipanare la matassa di un intrigante giallo è Alessandro Nicoli, ex cronista della Gazzetta Veneta, innamorato della sua città.
Un teschio e l'omicidio di un benedettino: due casi che sembrano distanti uno dall'altro.
Tanti i nodi da sciogliere tra mito e leggenda, realtà e finzione.
Non aspettatevi il solito investigatore ma affidatevi alla fantasiosa penna dell'autore.
Nicoli ha intuito, segue le tracce cercando sempre un filo conduttore che lo conduce al passato.
Lo amiamo fin da subito per lo spirito indomito e una leggera malinconia.
Un romanzo attinge alla storia della Serenissima, tratteggia gli amori e le vecchie ferite, fa respirare un'atmosfera magica.
Tantissimi gli aneddoti, le curiosità insieme ad una verve narrativa eccezionale.
Il dialetto, sempre in corsivo, è una carezza mai eccessiva.
Un libro perfetto che coniuga competenza e stile, raffinatezza linguistica e paesaggi incantevoli.
Un viaggio da non perdere, la rivalutazione antropologica e culturale della nostra Italia.
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