"My favorite things" Sergio Baratto minimum fax
"Era un canto d'amore e una lotta.
Erano l'angoscia e la gioia mescolate insieme, la furia e la tenerezza.
Forma e sostanza avvinghiate in combattimento e fusione."
"My favorite things", pubblicato da minimum fax nella Collana Nichel, è esplosione di immagini.
Il tempo si dilata, il passato ha il sapore dell'innocenza perduta.
Uno scoppio e una voragine.
Una lama di luce e poi il buio, la rimozione.
Franco rivive come in sogno un'esperienza traumatica, cerca di ricomporre i frammenti ma non è ancora il momento di scoprire il mistero.
Scorrono i giorni mentre il senso di colpa si incista nel cuore.
Giovane e poi ingobbito dagli anni in una città che ha il colore della nebbia.
Un viaggio spazio temporale segnata da eventi che hanno cambiato il volto del mondo.
Accanto al protagonista la nipote Simona e la sua piccola Amina.
Si intrecciano storie in un incendio di parole.
Genova e Piazza Alimonda, il fumo acre dei lacrimogeni e il lento, inesorabile ritorno alla quotidianità dove tutto è scontato e banale.
Dove finisce la lotta contro il sistema e cosa significa abbandonare i sogni?
Una casa dove le urla segnano la fine dell'amore e la malattia di Amina: scene veloci come squarci nel cielo.
Sergio Baratto scrive un romanzo impregnato di poesia, colmo di parole assetate di verità, vibrante di musica e di sentimento.
Scende negli inferi per poi risalire.
Incontra la morte e sublima la vita.
Riannoda il presente alla speranza.
Canta e sussurra con voce suadente.
Celebra il perdono e accetta la fine.
Stringe in un abbraccio chi non tornerà.
Invoca Dio ed esplora il dolore.
Crede in ciò che forse è solo illusione.
Racconta la solitudine e i gesti d'amore.
A tutti noi fa sentire l'alito caldo di mille visioni, accoglie preghiere e rabbie inespresse.
Invita a fermarsi e a riprendere fiato.
La strada è lunga quando si vuole esplorare il vuoto e il pieno, il senso profondo del nostro esistere.
Commenti
Posta un commento