"Il passeggero" Cormac McCarthy Einaudi Editore
"L'abisso del passato nel quale il mondo precipita.
Tutto che svanisce come se non fosse mai esistito.
Difficilmente vorremmo conoscere noi stessi com'eravamo in passato e tuttavia piangiamo i tempi andati."
Sedici anni: l'attesa del nuovo romanzo di Cormac McCarthy ci è sembrata infinita.
Leggendo "Il passeggero", pubblicato da Einaudi Editore grazie alla traduzione di Maurizia Balmelli, comprendiamo il lungo silenzio dell'autore.
La nuova prova letteraria è una vertigine, un viaggio nei territori dell'ignoto, una sperimentazione culturale.
Più tematiche creano una stratificazione di generi e stili.
Mi piace immaginare che Bobby Western sia il nostro alter ego.
La trama molto articolata e movimentata è decisamente fondamentale ma c'è molto altro.
Il protagonista è un pellegrino, assetato di sapere.
La missione di recupero del jet affondato al largo della baia del Mississippi introduce il primo enigma.
L'autore procede per gradi costruendo una piramide e solo all'apice troveremo le risposte che cerchiamo.
Si alternano capitoli in corsivo che introducono una coprotagonista.
Alicia, morta suicida è legata al fratello da un sentimento struggente, intimo, doloroso.
Bellissima, genio matematico, affetta da una grave patologia mentale.
I due personaggi camminano su strade parallele permettendoci di visitare due universi.
Il primo intriso di realtà, il secondo visionario, soffocato da visioni.
Un testo metafisico che penetra l'impossibile.
La lotta tra religione e scienza, le suggestioni del mistero, il ritmo dei dialoghi, le argomentazioni scientifiche, i pannelli che focalizzano frammenti della Storia americana, la bizzarria dei personaggi secondari, gli equilibrismi linguistici, gli incubi e il senso di colpa: non manca niente per poter definire "Il passeggero" un capolavoro.
Un'evoluzione del pensiero che lascia senza fiato.
Un invito a perdersi e a ritrovarsi.
Un inno alla memoria e ai legami affettivi.
Per imparare a "sincronizzare i sogni", per "trovare un inizio logico."
Grandioso.
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