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"Resta con me, sorella" Emanuela Canepa Einaudi Editore Stile Libero

 


"Resta con me, sorella" Emanuela Canepa Einaudi Editore Stile Libero 





Torna in libreria Emanuela Canepa.
Chi ha letto "L'animale femmina" e "Insegnami la tempesta", conosce la sensibilità dell'autrice nel cogliere la complessità dell'animo femminile.
Il garbo e l'attenzione alle sfumature, la capacità di regalare personaggi indimenticabili immersi nel tempo storico insieme ad una scrittura molto curata, una carezza lieve.
La scrittrice approfondisce i conflitti interiori, le discese e le salite, gli impulsi e i sogni, i talenti e i dubbi.
Le sue donne sono vive, reali, sanguigne.
La nuova prova letteraria, "Resta con me, sorella", pubblicato da Einaudi Editore nella Collana Stile Libero, già nel titolo prefigura lo sviluppo della trama.
Decisivi sono i luoghi, come il  carcere della Giudecca dove la reclusione non è solo mancanza di libertà.
È spazio di rabbia e di tormento, di litanie e solitudini, imposizioni e bigottismo religioso.
Venezia impenetrabile e austera, misteriosa e indomabile.
Padova cartolina sfumata.
La protagonista Anita sconta una pena che non merita e l'esperienza nella struttura carceraria è un crescendo di emozioni contrastanti.
È una ragazza colta, educata a cercare sempre una logica agli eventi e questo forzato isolamento acuisce la distanza da un universo che non comprende.
Rozzo, gelido, divisivo.
Noemi è il suo opposto e tra le due nasce lenta un'amicizia.
Si intersecano alla narrazione diverse parentesi e tra queste domina la guerra, una pennellata dai colori intensi.
Quando Anita affronta il fuori dovrà fare i conti con il passato e con il futuro.
Il presente è solo una linea ondulata difficile da attraversare.
L'autrice ci aiuta a riflettere sulle relazioni, su ciò che veramente vale e sulle false emancipazioni.
Ci invita a guardare in faccia coloro che ci circondano, a liberarci da legami che potrebbero opprimerci, a difendere i sogni, a perdonarci e a riprendere il cammino.
Un libro bellissimo, denso di immagini.
Un inno all'autodeterminazione.
Complimenti.


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