"Goblin Girl" Moa Romanova Add Editore
"È come se qualcuno mi svegliasse in piena notte, dicendomi:
《 oh, non è che mi aiuti a scavare una buca che non serve a niente, a dieci sotto zero e senza giacca?》"
"Goblin Girl", pubblicato in da Add Editore grazie alle traduzione di Alessandro Storti, andrebbe letto e commentato nelle scuole.
Il graphic novel parla il linguaggio dei ragazzi, racconta i timori e le paure di una generazione raggomitolata su sé stessa.
La protagonista è "una campionessa di tattiche elusive."
La quotidianità è difficile da affrontare, le crisi di panico sono sintomo di forte inadeguatezza.
Le relazioni su Tinder, le chiacchierate con lo "psicologo autorizzato", le uscite con le amiche, gli incontri con la madre sono tentativi falliti.
Resta una "bolla di angoscia" e la percezione di essere sola ad affrontare la lotta con sè stessa.
Le immagini hanno una loro espressività.
Dominano il rosa e i colori tenui, un contrasto evidente con la trama.
È da questo contrasto che nasce nel lettore la certezza che qualcosa succederà.
Azzeccata la scrittura che sa essere essenziale come un messaggio sul cellulare, eccellente l'introspezione.
Vediamo una figura in difficoltà che con enorme forza di volontà si interroga.
Grandiosa Moa Romanova, artista, autrice e musicista svedese.
Ci ha regalato una storia bellissima, emozionante, terapeutica e vera.
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