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"Arriva l'oritteropo" Jessica Anthony SUR Editore

 

Arriva l'oritteropo" Jessica Anthony SUR Editore





"il tuo Indice di Approvazione regge stabile al 52%, che non è male, ma non è alto come potrebbe essere, e di recente i tuoi consulenti hanno cominciato a dirti di Trovarti Una Moglie."


Geniale e divertentissimo "Arriva l'oritteropo", pubblicato da SUR Editore e tradotto da Dario Diofebi e Martina Testa, è una satira che non fa sconti.

Sebbene sia ambientato in America riesce a restituire un quadro della classe politica valida per diverse parti del mondo.

Alexander Paine Wilson è un deputato repubblicano che si sta cimentando con una nuova candidatura.

Osservandolo ritroviamo i tic e le ossessioni di chi ambisce al potere con una spasmodica urgenza.

Non ha moglie nè figli, si crogiola nelle sue manie di grandezza ed ha una vera e propria ammirazione  per Ronand Reagan, che ambisce ad imitare.

Bastano questi pochi tratti a delimitare la psiche di un uomo incapace di accettarsi.

Leggendo scopriamo che vive l'omosessualità nel segreto come fosse una colpa anche perché conosce bene la società nella quale è inserito.

I benpensanti pieni di pregiudizi non accetterebbero mai i suoi amori omosessuali.

A complicare le cose già abbastanza difficili da gestire gli viene recapitato un pacco che contiene uno strano animale impagliato.

L'oritteropo, originario dell'Africa, ha la proboscide da formichiere e le orecchie da coniglio.

È la rappresentazione della mescolanza e del disordine del cosmo o semplicemente impersona ciò che non si vorrebbe essere.

Una trama fantasiosa  unisce insieme due periodi storici e in questa trovata narrativa sta la forza dirompente del romanzo.

Ad aggiungere elementi disturbanti la figura di Titus Downing, l'imbalsamatore dell'animale, vissuto dell'Inghilterra vittoriana.

Questi passaggi tra epoche differenti sfalsano completamente la rigidità del ritmo, creando una struttura ambivalente, carica di doppi sensi e di metafore.

Bravissima Jessica Anthony nella spietata analisi della fragilità umana, pronta a fingere pur di non mostrare la propria identità.

La scrittura ha le armonie sintattiche di chi con la parola sa divertirsi.

Il sarcasmo arriva a cascata pagina dopo pagina tra virtuosismi simbolici e rocambolesche situazioni.

È la piccolezza dell'animale uomo in conflitto perenne con il proprio Io.

Da leggere per imparare che la finzione è arma a doppio taglio e che dietro ogni nostro immaginario nemico si annidano paure ancestrali.


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