Passa ai contenuti principali

"Figlia femmina" Camille Laurens La Nave di Teseo

 

"Figlia femmina" Camille Laurens La Nave di Teseo




"Tu nasci da una parola, come una rosa tu sbocci sotto la lingua. 

Tu sei niente ancora, appena un soggetto, tu fatichi per arrivare a esistere, tu non puoi ancora dire “io sono”, nessuno dice “lei è”, neppure al passato, “e la femmina fu”, neppure con un articolo indefinito, “e una femmina fu”, tutto questo non è detto. 

Tu non sei indefinita, del resto, no, tu non sei nata indefinita, c’è già una A, vedi, una A atona, è vero, ma una A eloquente. 

Al contrario, tu sei un articolo molto definito. 

I fatti parlano per te. Nata femmina."


Tenerissimo e spietato, "Figlia femmina", pubblicato da La Nave di Teseo e tradotto da Cettina Caliò, mostra senza infingimenti quanto sia sessista la società.

Ambientato a Rouen in una famiglia borghese il romanzo parte proprio dal parto.

Il momento in cui si scopre che è nata una lei e non un lui.

La delusione del padre, il senso di colpa della madre, gli sguardi di dissenso dei conoscenti.

In una realtà civilizzata sembra impossibile una reazione tanto discriminatoria.

Piccoli segnali mostrano la difficoltà ad accettare prima la bambina, poi la ragazza.

In un percorso intimo di consapevolezza la protagonista analizza lucidamente i fatti ma si percepisce una frattura interiore, un dolore che solo facendosi parola si allontana.

La scrittura diventa strumento di salvezza, spazio di libertà.


"L’unica parola che ti designa non cessa di sottolineare il tuo giogo, ti rapporta sempre a qualcuno: i tuoi genitori, tuo marito; mentre un uomo esiste in se stesso, è la nostra lingua che lo dice, come la grammatica ti insegnerà più avanti (nella tua scuola elementare di classi di femmine accanto a quelle di maschi), il maschile prevale sul femminile."


Il testo pur avvalendosi di una struttura romanzata riesce a trasformarsi in denuncia e in purificazione della colpa.

Quella colpa che fin dal primo vagito marginalizza e tende a spegnere i sogni.

Già in "La piccola ballerina di Degas", Camille Laurens indaga sulle sorti di Marie Van Goethem.

Attraverso la ricerca storica ricostruisce la condizione femminile dell'Ottocento.

Questa nuova prova letteraria aggiunge un nuovo tassello.

Esce da una visione oggettiva e attraverso l'esperienza personale fotografa le storture di una cultura maschilista.

Lo fa senza urla o slogan, usando un linguaggio poetico e struggente.

Commovente la ricerca di una complicità con colei che l'ha partorita.

Ma il cordone ombelicale non unisce più, resta la sensazione di una perdita.

Ci si chiede quanti cambiamenti ha prodotto l'oggi rispetto agli anni sessanta.

A voi la risposta.

Dovrai impararlo a memoria, ma tu già lo sai, sin dal tuo primo giorno."





Commenti

Post popolari in questo blog

"I lupi dentro"Edoardo Nesi La Nave di Teseo

  "I lupi dentro" Edoardo Nesi La Nave di Teseo Non credo che "I lupi dentro", pubblicato da La Nave di Teseo, chiuda un cerchio. È il teatro che irrompe con la sua vitalità in una brillante ricollocazione dei personaggi che già conosciamo. Torna Fede Carpini che avevamo incontrato in "Fughe da fermo". Cambia lo scenario storico e politico, resta un'elegia malinconica che pervade le pagine. Si è conclusa un'epoca lasciando macerie e nelle vicende del protagonista è inscritta la traiettoria italiana. Ancora una volta Edordo Nesi ci regala un romanzo collettivo, una voce corale dove la memoria è un pericoloso cunicolo. Giocando sul passato e sul presente, sui cambiamenti di tonalità, sui falsi miti degli anni Ottanta, l'autore scolpisce quel che eravamo e quel che siamo diventati. Il tracollo economico è solo un pretesto per accendere le luci su un'economia che ha spazzato via un apparato produttivo fertile e creativo. Lo scrittore registra c

"Fumana" Paolo Malaguti Einaudi Editore

  "Fumana" Paolo Malaguti Einaudi Editore  "Fumana annusava l’aria, sentiva la brezza sulla pelle e nelle chiome, nere contro il nero della notte, e guardava il buio attorno a sé, cercando di conoscerlo, di farlo suo." La poetica di una narrazione che sa incantare. Sono i luoghi nella bassa del Po così ricchi di dettagli, sono i personaggi così reali, sono le ricostruzioni di un tempo lontano a rendere perfetta la nuova prova letteraria di Paolo Malaguti. L'autore conosce ed ama ogni anfratto della terra che fa da sfondo e da coprotagonista delle sue storie. La sua scrittura si nutre di sussurri e suoni, si fa musica, si trasforma in racconto che va oltre la trama. Esalta quel mondo semplice e genuino che grazie alla sua parola torna a respirare. Crea un incastro perfetto tra realtà e finzione narrativa, trova modulazioni linguistiche che nel riscoprire le radici del parlato non perdono la purezza dei fonemi. "Fumana", pubblicato da Einaudi Editore, è

"I dieci passi dell'addio" Luigi Nacci Einaudi Editore

  "I dieci passi dell'addio" Luigi Nacci Einaudi Editore  "La casa senza amore di giorno non esiste. Puoi in qualche modo tenere a distanza i pericoli. Il rumore del traffico, le voci dei vicini, i canti degli uccelli o i latrati dei cani possono distrarti. Non hai coscienza di essere al mondo, sei sospeso." Raccontare la fine di un amore significa entrare nello spazio angusto della sconfitta. Rivivere momenti, rielaborare il senso di perdita, cercare un senso allo stato di abbandono e di estraneamento. Ricostruire l'Io scindendolo dal noi. Imparare ad abitare il luogo condiviso, dare un nome alle stanze, sentirsi profughi senza identità. "I dieci passi dell'addio", pubblicato da Einaudi Editore, è pura poesia. È il coraggio di interrogarsi sulla relazione amorosa, rivederne la luce dell'incontro e il buio di un abbraccio negato. "Il mondo viene sommerso. Le terre, i cieli. È un dolore che può raggiungere la luna. Oscurarla." La d