"La confezionista" Mariana Leki Keller Editore
"Il passato era inconcepibile, idem il presente, figuriamoci il futuro.
Erano incomprensibili gli ultimi anni, compreso l'amore immane...
Non c'era più nessuna direzione nella quale pensare."
Dopo il successo internazionale con "Quel che si vede da qui" Mariana Leki torna in libreria con un romanzo costruito sulle coincidenze.
Sembra che l'esistenza di Katja Wiesberg proceda come in un film dove l'attore viene coinvolto casualmente.
Decisamente una intelligente strategia che in pochi tocchi realizza un'atmosfera rarefatta.
La protagonista, traduttrice dall'inglese, si imbatte nell'amore e accetta tutte le condizioni del partner, un dentista che ha una certa claustrofobia nei confronti della convivenza.
La prima parte del testo approfondisce i meccanismi della relazione addentrandosi nelle diversità che vengono celate.
Quando il silenzio tra i due diventa invalicabile l'uomo preferisce la fuga.
Per la donna la perdita si accompagna ad un problema alla vista.
Vedere sfocato ha valore simbolico, potrebbe essere una protezione dalla realtà o l'incapacità di andare oltre il dolore.
La trama ha una svolta significativa quando entra in scena uno strano personaggio.
Chi è veramente l'anziano Blank? E il pompiere Arnim?
Un enigma che si allarga sempre più.
Non è fondamentale risolverlo, quello che conta è interrogarsi su quel che resta di ciò che abbiamo amato.
Se il ricordo può essere sublimato fino a dar forma alla fantasia.
Se la morte è solo un passaggio da uno stato all'altro.
Se tra il mondo di qua e quello di là ci può essere connessione.
"La confezionista", pubblicato da Keller Editore e tradotto da Scilla Forti, si distingue per le forti suggestioni che hanno la parvenza di visioni.
La scrittura ricca di dialoghi apre spiragli sull'ignoto, è piena, vigorosa.
Ha sfumature surreali, colori tenui, raffinatissime metafore.
Stupisce e incuriosisce, racconta la solitudine e la sua cura.
È un viaggio catartico per liberarsi di fantasmi ingombranti.
È la vita che si impone con forza, la mano tesa di chi sa esserci, il senso profondo dell'amicizia.
Per imparare che "tutti i cuori sono mobili. Solo in casi eccezionali vanno ancorati."
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