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"Viola" Marina Cuollo Fandango Libri

 

Viola" Marina Cuollo Fandango Libri





 

"Sono suscettibile ai divieti.

Tuttora, alla veneranda età di 28 anni, l'unico modo di farmi fare qualcosa è dirmi che non posso farcela."

 

Marina Cuollo aggiunge alla letteratura italiana una ventana di freschezza.

Ironica, divertente, spinosa, creativa, irriverente.

Gioca con la scrittura, la rende luminosa, folle, provocatoria.

Dalla sua Napoli attinge forme dialettali che fanno parte della tradizione partenopea.

Aggiunge colore senza sfumature, netto, deciso.

Solare come può essere la chiacchierata tra amici.

È questa la sensazione che si prova.

L'autrice rappresenta la contemporaneità con quella grinta che ci manca.

Guarda al presente con occhio critico e costruttivo.

Non pone limiti al pensiero che si fa parola.

Non si preoccupa di parlare dell'amore libero e spregiudicato.

Analizza la famiglia del sud, protettiva con le femmine, invadente e al contempo capace di stringere forte.

Mostra gli ambienti lavorativi dove non sempre si possono dimostrare le proprie doti.

Racconta l'amicizia come qualcosa di profondo tra anime che sanno esserci.

"Viola", pubblicato da Fandango Libri, è una bomba ad orologeria.

Scritto in prima persona singolare ha i tratti di un diario e di una resa dei conti.

Di questa giovane impariamo ad amare tutto: il carattere dirompente, la voglia di vivere, la capacità di sorridere di fronte a problematiche piccole e grandi.

Difende la sua autonomia e pur essendo costretta su una sedia a rotelle sorseggia i giorni.

A volte è strampalata, altre è lucidissima.

Non conosce limiti nè fisici nè intellettuali.

Si scontra con gli infiniti pregiudizi di chi la considera malata.

Va dritta per la sua strada da vera guerriera.

Un libro importante che deve essere letto da giovani e meno giovani.

Insegna che il corpo non è una prigione, che la perfezione non esiste, che il cuore batte se si ha il coraggio di sfidare la vita.

Bellissimo e istruttivo apre una breccia e fa intravedere la luce.

Quella luce che brilla e che sconfigge il nostro obsoleto concetto di disabilità.

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