"Pranzi d'autore" Oretta Bongarzoni minimum fax
"La presenza del cibo nei libri è una forma del tempo e dello spazio, un piacere sostitutivo o complementare del piacere amoroso, un ricordo, un'allusione, un gesto dimostrativo."
"Pranzi d'autore", pubblicato da minimum fax, è il viaggio appassionato di una donna che ha saputo conciliare vita e letteratura.
Oretta Bongarzoni è riuscita a trasformare i grandi classici in materia viva.
Trasmettere ai lettori l'amore per la parola scritta.
Vivere i testi, portare alla luce la dolcezza e l'emozione.
Entrare tra le pagine con devozione e rispetto.
Restituire non solo la ricetta ma quello che c'è dietro.
Fermare i momenti, fotografare lo stato d'animo degli scrittori.
Il sapore aspro delle prugne che riscatta il ruolo madre figlia in "Una morte dolcissima" di Simone de Beauvoir, i riti ebraici in "La lingua salvata" di Elias Canetti, la zuppiera di minestra odorosa in "Gioventù che muore" di Giovanni Comisso, la zuppa di pesce in "Capitani coraggiosi" di Rudyard Kipling sono solo alcuni passaggi di un libro che intercala osservazioni personali a brani scelti con cura.
Il linguaggio giornalistico è attraversato dalla poetica del saper narrare.
Dare respiro ai sentimenti, creare un afflato magico che ha la luminosità della parola che si fa essenza.
Il cibo assume valenza doppia, è ricordo, incontro, immaginazione.
È sperimentazione e ricerca, semplicità e ricercatezza, "piccoli addii e piccoli errori, forse nemmeno irreparabili."
È l'opulenza siciliana nel Gattopardo, la malinconica suggestione di Marguerite Duras, l'atmosfera peccaminosa di Madame Bovary, la fine di un amore in "Le voci della sera" di Natalia Ginzburg.
Una guida, un testamento, una raccolta di altissimo valore intellettuale.
Le illustrazioni di Agnese Paglierini attraverso colori accessi e giochi geometrici è un controcanto raffinato.
La postfazione di Davide Orecchio, figlio di Oretta, è il commovente omaggio a colei che ha lasciato nel suo passaggio terreno esempio da seguire.
A chi ama la cucina, i libri, la poesia, a chi vuole trovare "il punto d'incontro e di equilibrio fra l'azzardo e il limite"
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