"Rumore bianco" Don DeLillo Einaudi Editore
"La famiglia è la culla mondiale delle informazioni sbagliate.
Deve esserci qualcosa nella vita famigliare che genera errori fattuali.
L'eccesso di prossimità, il rumore e il calore dell'esistenza.
O magari qualcosa di ancora più profondo, come il bisogno di sopravvivere."
Pubblicato nel 1985, "Rumore bianco", vincitore del National Book Award, torna in libreria grazie ad Einaudi Editore nella nuova traduzione di Federica Aceto.
Ancora oggi, a distanza di anni, il libro anticipa il futuro, ne coglie gli strati sotterranei, le percezioni occulte, le visioni oniriche.
Jack Glayney, direttore del Dipartimento di Studi hitleriani, vive insieme alla moglie Babette e ai figli avuti dai precedenti matrimoni e all'ultimo nato, frutto della unione di una coppia all'apparenza normale.
Fin da subito si intuisce che il testo metterà in discussione il nostro concetto di normalità e di perfezione.
Numerose le falle all'interno di una società consumistica, che nel bene materiale non vede solo realizzarsi il sogno di un benessere agognato.
L'analisi è molto più sottile coinvolgendo i mezzi di informazione, la mancanza di spirito critico, il bisogno di narcotizzarsi.
La scena al supermercato e alcuni quadretti familiari testimoniano lo scollamento emotivo di un'epoca.
Ci si chiede quanto quegli anni ottanta siano simili ai nostri ma non è questa la vera intenzione narrativa.
Un evento improvviso fa virare il testo con una brusca e originale rimodulazione dei soggetti.
L'attenzione si sposta dal privato al collettivo in una spettacolare interpretazione del disastro.
La nube tossica, le evacuazioni, le file di macchine sono effetti di un delirio di massa.
L'analisi della folla è uno dei temi più geniali e più innovativi.
È il Caos e in questa confusione generale emerge la Paura.
È la Morte che fin dalle prime pagine è stata presente in forma subdola.
"I massacri non sono mai casuali.
Più persone uccidi più potere ottieni sulla tua stessa morte."
Una frase che turba parecchio ma permette di aprire una riflessione sulla Storia e i suoi orrori.
I riflettori si stringono sulla coppia in una intrigante messa in scena di omissioni e mezze verità.
Dai tanti al due, numero che dovrebbe tendere all'unione di anime che si amano.
Ma di quale sostanza è composto l'amore?
Per celebrare degnamente Don DeLillo bisogna leggerlo e rileggerlo.
Troveremo quel che cerchiamo e nel finale aperto intuiamo uno spiraglio di speranza.
Comprenderemo cosa significa bombardamento cognitivo, che relazione intratteniamo con la religione e quanto potere ha la rimozione nei nostri pensieri.
Il film realizzato da Noah Baumbach distribuito da Netflix ha aspetti apocalittici e visionari.
Rispetta il ritmo dei dialoghi, restituisce il brusio di fondo e le dispercezioni.
Un ottimo lavoro che non potrà mai sostituire la potenza e la forza stilistica e linguistica del romanzo.
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