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"Quattro racconti e una traduzione" Dante Isella Einaudi Editore

 


"Quattro racconti e una traduzione" Dante Isella Einaudi Editore 






"La memoria è a questo punto quasi un dovere, per chi vuol far rivivere un mondo svanente, già in procinto di cancellarsi, e restituirgli a norma di stile l'intensità di vita che lo animava."


Claudio Vela introduce "Quattro racconti e una traduzione", pubblicato da Einaudi Editore in copie limitate, con lo sguardo appassionato dello studioso e una interpretazione socioculturale del testo.
Leggere la prefazione significa avvicinarsi senza timore al critico e al filologo, cercando di cogliere le sfumature linguistiche e la suggestione della narrazione.
I racconti hanno la leggerezza di una parola che sa animarsi attraverso le accurate descrizioni, proiettando sulla carta un riverbero luminoso.
È la luce del passato che viene evocato con la purezza e la meraviglia del bambino.
La scansione del tempo è affidata ad eventi che colorano il testo di realismo.
In "La ciambella di gomma" è il campionato del mondo a creare l'atmosfera.
Sembra che l'autore voglia puntellare la memoria e trasformare la sua esperienza personale in occasione collettiva.
Il ragazzino protagonista rende l'irrequietezza dell'infanzia con pochi tocchi e quel noi evoca il suo piccolo universo.
Il verde del Convoglio delle Tranvie Orientali del Verbano, le foglie "gialle, pesanti di acqua", la sospensione di qualcosa che dovrà accadere.
"Riflessi" è un gioco di chiaroscuri, l'effetto di un miraggio atteso, uno specchio che restituisce la bellezza acerba.
Legato ai luoghi e alla famiglia è "I cavalli di Isella", tra le righe si coglie la necessità di raccontare le trasformazioni del territorio, i cambiamenti della città.
Emerge il forte attaccamento agli avi e a ciò che hanno saputo realizzare con tenacia e spirito creativo.
Commuove profondamente "La casa della memoria" perché in quelle stanze, nella vasta cucina ritroviamo chi eravamo.


"E l'odore, chi può dimenticare l'odore forte e buono, il caldo odore di quegli antri semibui.?"

Si percepisce quella "postura esistenziale", che era un approccio all'esistenza.
Si sente un amore smisurato per la sonorità e la profondità della scrittura.
E sarà proprio la traduzione in milanese di un racconto dello scrittore tedesco Wolfdietrich Schnurre a darci una ulteriore conferma dello spessore di Dante Isella.
Un omaggio al dialetto come espressione libera di una connessione tra il prima e il dopo.
La mia gratitudine all'editore per avermi permesso di conoscere una figura illuminante, brillante e capace di regalare la sua testimonianza.
Di ricordare che la letteratura è innovazione e sperimentazione nel rispetto delle nostre radici.


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