"La sera" Susan Minot Playground Editore
"Ha l'impressione che ognuno restasse in silenzio e sapesse pazientare, allora tutti i desideri si avvererebbero.
Ne è sicura.
Intanto una luce arancione inonda la stanza."
Sono le luci come guizzi improvvisi a rendere magico "La sera", pubblicato da Playground Libri e tradotto da Bernardo Ansaldi.
Un flusso di pensieri che si interrompono, ricompaiono, in un gioco di prestigio che rende la parola trasparente.
Emozioni a lungo trattenute emergono prepotenti.
L'ultimo atto di una vita intensa: tre matrimoni, un divorzio, quattro gravidanze.
Sul letto nella stanza che conosce bene, Ann Lord sa che il suo tempo è finito.
Non c'è disperazione ma una strana fretta che nasce dall'intensità delle esperienze che ha attraversato.
Al capezzale volti amati e suoni che arrivano attutiti.
"Una finestra occupata dalla nebbia, passi strascicati sul porticato grigio, assi calpestate nella notte.
Mentre stringe il cuscino sul letto, qualcosa emerge molto lentamente in lei, qualcosa che si sta spalancando.
A quanto pare, la sua anima."
Frammenti di un prima che per troppo tempo è stato rimosso.
Un incontro e quegli occhi chiarissimi, "tra i grigio pallido e l'azzurro" e la pelle color caramello.
È l'amore che profuma di rose e di piccole schegge dorate.
È il tempo della giovinezza, dell'incanto di sguardi e di pelle.
È la passione che si veste di gioia nel tumulto dei sensi.
I ricordi si mescolano al presente mentre resta un per sempre che è solo nella mente.
Perché amare significa spesso rinunciare e correre verso altri lidi.
Una prosa che anima i sensi, sfuggente come una foglia d'autunno.
Una storia bellissima dove l'addio è metafora di un nuovo modo di stringersi forte.
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