"Forse Esther" Katja Petrowskaja Adelphi Editore
"Su tutto aveva taciuto, sulla sua antica bellezza, sulla sua cultura;
su tutto aveva taciuto, nella dedizione al suo sposo, eroe di guerra, sette volte ferito, uno dei più begli eroi di guerra;
aveva taciuto sulle sue malattie e preoccupazioni, sui suoi metodi didattici, sulla sua sordità crescente, quando andava e veniva dalla cucina;
aveva taciuto sui compleanni dei morti e sui compleanni degli uccisi, che celebrò per decenni, da sola."
Spezzare il silenzio di zia Lida e di una stirpe che ha celato le sue ferite.
Raccontare la Storia in maniera alternativa, prevedendo salite e discese.
Nessuna linearità resta ai vivi, solo la ricerca di cocci e di mezze verità.
Pubblicato in Germania nel 2014, "Forse Esther" ebbe grandissimo successo e nel 2015 vinse il Premio Strega Europeo.
Lo ripropone Adelphi Editore in un tempo in cui è necessario mettere a posto i tasselli della geopolitica internazionale.
Il testo è il viaggio coraggioso di chi va alla ricerca delle radici della violenza.
Pur essendo un affresco familiare, affollato di personaggi, ha una valenza collettiva che coinvolge tutti noi.
Katja Petrowskaja, nata in Ucraina da famiglia ebrea, si trasferisce a Berlino ed è in questa terra che scrive il suo romanzo.
Sceglie il tedesco come lingua, quasi per voler ammaestrare le parole, renderle docili e non aggressive.
Il linguaggio risente di suoni che provengono dall'infanzia e questa apparente disarmonia letterale crea l'atmosfera perfetta per affrontare i fantasmi.
Nonni, parenti, zii in una ricostruzione approssimativa, perché niente è certo quando tutto è stato annullato.
Anche la Patria diventa concetto astratto, nebbia da attraversare.
Nemmeno il nome proprio è una certezza mentre lager nazisti e gulag staliniani sono segni indelebili e incancellabili.
La scrittrice riesce a non affondare nel pantano dell'oblio e restituisce dignità agli sconfitti, ai perdenti, ai migranti.
Epica contemporanea dove tragedia e commedia, risata amara e schegge originali fanno della letteratura un meraviglioso e colorato origami.
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