"Il canto di Mr. Dickens" Samantha Silvia Neri Pozza Editore
"Il canto di Mr. Dickens", pubblicato da Neri Pozza e tradotto dall'inglese da Daria Restani, è un gioiello di inestimabile valore.
Il costrutto storico è impeccabile riuscendo a restituirci la fotografia dell'Inghilterra dell'Ottocento.
Londra con le sue strade, i suoi locali, il silenzio delle notti, il trambusto delle ore di punta è un delizioso affresco.
Lascia stupefatti la capacità di descrivere la figura di Charles Dickens.
Niente viene affidato al caso, c'è uno studio approfondito del carattere, dell'ambiente familiare, della splendida casa.
Rivediamo l'uomo, sobrio, elegante, legato ai figli, innamorato della moglie.
Quando i suoi editori gli comunicano che "Chuzzlewit" si sta rivelando un fallimento, per lo scrittore è un duro colpo.
Dovrà scrivere un libro sul Natale ed ha pochi giorni di tempo.
Assistiamo al crollo psicologico forse anche legato all'idea di dover produrre un'opera su commissione.
"La nebbia aleggiava sulla tesa dei cappelli dei cocchieri; si srotolava lungo le trombe delle scale per posarsi come una coperta sui mendicanti che russavano; pedinava il Tamigi, un ponte dietro l'altro.
Era una nebbia irsuta e armata di randello, pensò, come un ladro che ti seguiva di soppiatto per poi darti un colpo in testa, rubarti le idee."
Non una parola inappropriata, un lavoro di cesello che mostra una incredibile proprietà di linguaggio.
La nebbia non è solo fenomeno atmosferico, è obnulamento e confusione.
È il blocco di chi non riesce a traslare il pensiero su un foglio.
È la rabbia e la paura.
Si snoda a questo punto una trama molto fitta animata da personaggi ambigui e luoghi misteriosi.
Samantha Silvia da brava sceneggiatrice mette in scena un'opera teatrale che ha i colori del conflitto.
È la scommessa che bisogna vincere a tutti i costi, la strada giusta da imboccare, il coraggio di osare.
L'autrice non rende omaggio solo ad uno dei più grandi scrittori inglesi.
Il suo libro è una carezza per tutti coloro che praticano la parola scritta, un invito a conoscere se stessi prima di intraprendere una carriera che può essere in salita o in discesa.
A raccontare i propri fantasmi, a cercare sempre di raggiungere la perfezione.
Scrive Samantha Silvia nella nota finale che si è concessa delle libertà letterarie.
Le siamo grati perché ci ha regalato un meraviglioso sogno a occhi aperti.
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