"Il mago" Colm Tóibín Einaudi Editore
"La Lubecca dei suoi ricordi arrivava per immagini disparate, quasi a frammenti.
Era come una cosa rotta di cui il ricordo serbava solo i cocci.
Ogni volta che s'imbarcava in una scena, Thomas creava un mondo collegato e completo.
Gli sembrava di poter salvare una cosa che invece era spacciata."
Che ruolo ebbe la scrittura per un autore del calibro di Mann?
I suoi libri hanno rappresentato un'epoca e dimenticarne il susseguirsi degli eventi sarebbe un grave errore.
Leggere "Il mago", pubblicato da Einaudi Editore nella traduzione di Giovanna Granato, significa andare a passeggio con la Storia.
È interessante il ruolo e gli atteggiamenti dei personaggi, osservarne i comportamenti, ascoltarne i timori.
Ecco perché catalogare il romanzo come un affresco storico è riduttivo.
Certamente hanno un peso specifico, delineano uno sfondo con molte ombre ma intessono una serie di riflessioni dai risvolti psicoanalitici.
L'infanzia di Thomas Mann, l'evoluzione dei rapporti familiari, il conflitto con il fratello, la rielaborazione della figura del padre sono le prime tracce del percorso che ci attende.
Nella prefazione Colm Tóibín si rivolge a noi con l'intento di mostrarci il lavoro di ricerca e di studio, necessari tasselli preparatori.
Non si ferma alla biografia ma approfondisce le memorie della moglie di Mann, "che emerge non certo come la tollerante consorte di un omosessuale, bensì come una persona che non si faceva illusioni sul marito."
È evidente che Tóibín non vuole proporre la solita biografia e nonostante sappia tratteggiare i passaggi significativi di un'esistenza complessa e tormentata, ci regala il pathos, i sogni, le speranze di un uomo.
Una demitizzazione?
Non credo sia una domanda pertinente perchè servirebbe solo a distrarre il lettore dalla purezza della narrazione, dalla linearità di una scrittura che non utilizza sotterfugi allegorici.
Attraverso i figli e osservandone gli entusiasmi Thomas si interroga sulle conseguenze emotive che subiranno.
Altri episodi aiutano ad entrare in un universo privato e celato.
"Lui aveva ceduto al grande compromesso."
Un animo in continuo conflitto, incapace di accettare la propria dualità.
Le pagine scorrono veloci e musicali, cresce l'attesa di una rivelazione.
L'ultima, quella che segnerà la svolta emotiva.
Ed eccola racchiusa in una frase:
"La loro vita è un continuo, snervante e divertente tentativo di risultare plausibili.
E in questo stava, a suo avviso, il puro genio dell'umanità, e tutto il pathos."
Certamente "Il mago" apre nuovi scenari culturali, interessanti interpretazioni e significati della letteratura.
Un capolavoro, complimenti.
Commenti
Posta un commento