"Long Island"
Colm Tòibín
Einaudi Editore
Abbiamo conosciuto Eilis Lacey in "Brooklyn".
Ci aveva turbato la sua scelta di partire per l'America lasciando il piccolo mondo irlandese fatto di certezze.
Qualcosa era rimasto in sospeso e il maestro Colm Tòibín riesce a colmare i nostri dubbi con "Long Island", pubblicato da Einaudi Editore grazie all'attenta traduzione di Giovanna Granato.
Una notizia improvvisa spinge la protagonista a tornare nella terra natia.
Ad Enniscorty dovrà fare i conti con il passato e con il presente.
L'incontro con la vecchia madre e quell'amore mai dimenticato si intersecano in una storia fatta di trasparenze e di silenzi.
Ancora una volta l'autore irlandese traccia una mappa di sentimenti contrastanti, affida la parola a personaggi che nella quotidianità rivelano l'anima.
Descrive il conflitto interiore del migrante senza enfasi, con una prosa sobria, delicata, carica di sfumature.
Compone un'elegia del femminile, il travaglio di chi non si accontenta di soluzioni comode ma si impone la scelta anche quando questa comporta una frattura.
Un finale aperto che ci fa ben sperare in una nuova prova letteraria che sveli ciò che ancora è nella mente dello scrittore.
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