Ripercorrere l'infanzia non è facile, si è portati a dimenticare i buchi neri che, ingigantiti dalla paura, diventano ombre. Mary Karr in “Il club dei bugiardi” edito da e/o si inoltra in una autobiografia leale senza tralasciare dettagli certamente dolorosi. "Quando la verità si fa insopportabile spesso la mente si limita a dare un bel colpo di spugna. Ma in testa può comunque restare l'ombra di quel che è accaduto". Per restituire luce al passato la scrittrice non esita a farsi voce narrante. Nel fluire della narrazione si avverte un vuoto affettivo ed emotivo, lo smarrimento di chi si offre come vittima sacrificale della verità, quella scomoda, cupa ma necessaria. In questa verifica del proprio se la scrittrice dissacra con ironia il mito della famiglia americana perfetta, è lucida osservatrice di un sud provinciale e poco avvezzo alla bellezza. Il romanzo fluisce tra avventure, viaggi, crisi e separazioni in un divenire incessante di materia che si p...
Le recensioni dei libri che amo