"Fuga a est" Maylis de Kerangal Feltrinelli Editore
"Niente qui è a misura d’uomo, niente di familiare potrebbe accoglierlo, è proprio quello che lo terrorizza, quella tasca continentale all’interno del continente, quell’enclave che avrebbe l’immensità per confine, quello spazio finito ma senza bordi – e uguale, strano a dirsi, alla rappresentazione che gli astrofisici danno dell’universo stesso –"
La Transiberiana e il ritmo cupo delle rotaie.
Corpi ammassati, tetri.
Afrori di una paura inespressa.
Una corsa fuori dal tempo mentre il paesaggio è presagio di un domani incerto.
Destinazione: Siberia, "esperienza limite."
Alëša e la voglia di fuggire.
La paura diventa ghiaccio e i vent'anni diventano cento.
Hélène e un amore finito.
Due anime, due continenti.
L'incontro è lo stato di grazia.
"Fuga a est", pubblicato da Feltrinelli Editore grazie alla traduzione di Maria Baiocchi, è il viaggio di tanti.
La perfezione della lingua, la cura del dettaglio, la capacità di attraversare le emozioni, la lirica delle sfumature cromatiche, la ritmica dei suoni costruiscono una storia bellissima.
Nel contrasto tra il prima e il dopo esplode la poetica di una grande scrittrice.
Maylis de Kerangal usa le parole come fossero pietre, crea dissolvenze, riempie i silenzi.
La suggestione del colore, l'incertezza dell'Altrove danno trasparenza al testo, lo purificano dalle brutture.
Un giovane e una donna, negli sguardi e nei gesti si sperimenta la complicità.
Si superano le diversità, si apre uno spiraglio di luce.
Da leggere come un controcanto che si oppone alla brutalità di tutte le guerre.
Commenti
Posta un commento