Passa ai contenuti principali

"Tornare dal bosco" Maddalena Vaglio Tanet Marsilio Editore

 


"Tornare dal bosco" Maddalena Vaglio Tanet Marsilio Editore 






"Pietre tese nel bosco; hanno piccoli amici, le formiche e altri animali che non so riconoscere. Il vento non spazza via il sasso, quelle fosse, quei resti d’ombra, quel vivere di sogni pesanti"

I versi di Amelia Rosselli scelti come esergo rappresentano una delle tante chiavi di lettura di "Tornare dal bosco", pubblicato da Marsilio Editore.
Viene celebrata la sacralità del luogo che nei secoli è stato incanto e perdizione.
Metafora delle paure infantili, simbolo di oscurità e di perdita.
Ma anche simbolo di purezza.
In questa altalena di dualità si sviluppa una storia potente, pervasa da un senso profondo di smarrimento.
In un paese di montagna due eventi segnano gli abitanti, la morte di una bambina e la scomparsa della maestra Silvia.
Due condizioni estreme di allontanamento, entrambe inspiegabili.
Il primo tassello costruisce il pathos dell'ignoto.
Il romanzo si spinge dove la conoscenza si sbriciola e questo aspetto non è casuale.
Nell'immobilità della comunità rimbalza il mistero in un tempo storico (gli anni settanta) in cui tante sono le incertezze.
Sarà un bambino a scoprire il nascondiglio della maestra.
Vediamo questa donna che rifugiandosi nell'intrico del bosco, si ricongiunge con la sua essenza.
Fatta di terra, di pietre, di vuoti affettivi.
Diventa l'alunna che ha avuto paura, l'animale che cerca la tana.
Sceglie e non si fa scegliere, accoglie il silenzio come una grazia, sente la Natura come compagna.
Maddalena Vaglio Tanet scrive la poetica del distacco dalle miserie umane e dalle ipocrisie.
Demitizza e ricompone la nostra idea di Cosmo, si offre come dea in un mondo che torna ad essere incantato.
La parola suadente, composita, armoniosa è frutto di un ricamo letterario.
Dedicato a chi nella fuga riesce a riannodare il presente e il passato, l'anima e il corpo.
A chi cerca un angolino dove esercitare il proprio diritto alla fantasia.








Commenti

Post popolari in questo blog

"I lupi dentro"Edoardo Nesi La Nave di Teseo

  "I lupi dentro" Edoardo Nesi La Nave di Teseo Non credo che "I lupi dentro", pubblicato da La Nave di Teseo, chiuda un cerchio. È il teatro che irrompe con la sua vitalità in una brillante ricollocazione dei personaggi che già conosciamo. Torna Fede Carpini che avevamo incontrato in "Fughe da fermo". Cambia lo scenario storico e politico, resta un'elegia malinconica che pervade le pagine. Si è conclusa un'epoca lasciando macerie e nelle vicende del protagonista è inscritta la traiettoria italiana. Ancora una volta Edordo Nesi ci regala un romanzo collettivo, una voce corale dove la memoria è un pericoloso cunicolo. Giocando sul passato e sul presente, sui cambiamenti di tonalità, sui falsi miti degli anni Ottanta, l'autore scolpisce quel che eravamo e quel che siamo diventati. Il tracollo economico è solo un pretesto per accendere le luci su un'economia che ha spazzato via un apparato produttivo fertile e creativo. Lo scrittore registra c

"Fumana" Paolo Malaguti Einaudi Editore

  "Fumana" Paolo Malaguti Einaudi Editore  "Fumana annusava l’aria, sentiva la brezza sulla pelle e nelle chiome, nere contro il nero della notte, e guardava il buio attorno a sé, cercando di conoscerlo, di farlo suo." La poetica di una narrazione che sa incantare. Sono i luoghi nella bassa del Po così ricchi di dettagli, sono i personaggi così reali, sono le ricostruzioni di un tempo lontano a rendere perfetta la nuova prova letteraria di Paolo Malaguti. L'autore conosce ed ama ogni anfratto della terra che fa da sfondo e da coprotagonista delle sue storie. La sua scrittura si nutre di sussurri e suoni, si fa musica, si trasforma in racconto che va oltre la trama. Esalta quel mondo semplice e genuino che grazie alla sua parola torna a respirare. Crea un incastro perfetto tra realtà e finzione narrativa, trova modulazioni linguistiche che nel riscoprire le radici del parlato non perdono la purezza dei fonemi. "Fumana", pubblicato da Einaudi Editore, è

"I dieci passi dell'addio" Luigi Nacci Einaudi Editore

  "I dieci passi dell'addio" Luigi Nacci Einaudi Editore  "La casa senza amore di giorno non esiste. Puoi in qualche modo tenere a distanza i pericoli. Il rumore del traffico, le voci dei vicini, i canti degli uccelli o i latrati dei cani possono distrarti. Non hai coscienza di essere al mondo, sei sospeso." Raccontare la fine di un amore significa entrare nello spazio angusto della sconfitta. Rivivere momenti, rielaborare il senso di perdita, cercare un senso allo stato di abbandono e di estraneamento. Ricostruire l'Io scindendolo dal noi. Imparare ad abitare il luogo condiviso, dare un nome alle stanze, sentirsi profughi senza identità. "I dieci passi dell'addio", pubblicato da Einaudi Editore, è pura poesia. È il coraggio di interrogarsi sulla relazione amorosa, rivederne la luce dell'incontro e il buio di un abbraccio negato. "Il mondo viene sommerso. Le terre, i cieli. È un dolore che può raggiungere la luna. Oscurarla." La d