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"Piccole cose connesse al peccato" Lorena Spampinato Feltrinelli

 


"Piccole cose connesse al peccato" Lorena Spampinato Feltrinelli 






"Ecco cos’era essere giovani, avere la vita davanti. 

Niente di niente. 

Un baratro profondo."


L'esergo tratto da "Felici i felici" di Yasmina Reza è un segno forte, la prima tappa di un viaggio necessario.

Leggere "Piccole cose connesse al peccato", pubblicato da Feltrinelli Editore, significa tornare indietro nel tempo.

Ritrovarsi adolescenti con il corpo che cerca il suo spazio, il volto che porta ancora tracce d'infanzia.

Spigoli e piccole curve, curiosità bambine e audacia di adulte.

Ricerca del limite come una sfida al mondo dei grandi.

Occhi e mani e gambe che si proiettano su coni d'ombra.

Sguardi incerti, passi sicuri a nascondere l'ansia di esserci.

Farsi visibili, occupare un tratto di strada.

Annina, Enza, Bruna impegnate in un esercizio dalle regole ignote.

Un'estate con il sudore che esplode tra i raggi di un sole impietoso.

Una spiaggia che non consente più giochi.

Coetanei distanti, figli di un tempo diverso.

Il bisogno di sentirsi invincibili e ciò che accade segna per sempre.

Lorena Spampinato compone un affresco con tinte pastello.

Mostra fragilità e insicurezze, rabbie e timori.

Fa uscire dal bozzolo il bene e il male con gradazioni evanescenti.

La sua scrittura è avvolgente, una carezza che cresce insieme alla tensione narrativa.

Affida alla voce narrante il compito di interrogarsi e le parole graffiano, arrivano a ondate.

La sua Sicilia sembra solo uno sfondo ma è molto di più.

È il teatro animato da donne del Sud.

Madri, zie impegnate a difendere i sogni mai realizzati.

In quell'universo che sa di malinconia arriva il momento della resa dei conti.

La colpa è sentimento da visitare, il peccato ha contorni da definire.

Una prova letteraria che ci induce a rivedere chi siamo con i figli di strada.

Quanto siamo presenti, quanto distanti.

Da far leggere ai giovani che ancora non sanno che ad ogni azione corrisponde una reazione.

Da far leggere ai padri, ai maestri, agli educatori.

Troveranno risposte e una lingua che placa e consola.



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