"L'orsacchiotto" Georges Simenon Adelphi Editore
"Era sicuro che i suoi figli non lo conoscevano.
E lui, aveva o no cercato di conoscerli?
Aveva fatto tutto quello che occorreva fare per questo?
Non lo sapeva.
E sua moglie non lo conosceva molto di più."
Una lunga, insopportabile introspezione opprime Jean Chabot.
Affermato ginecologo, proprietario di una delle più famose cliniche di Parigi, ha raggiunto l'apice professionale.
Nella bella casa è un estraneo, come ombra senza spessore.
La relazione con la moglie è finita da tempo, non si separano per convenzione borghese.
L'amante è colei che riempie i vuoti, niente di più.
Quest'uomo, all'apparenza padrone dei suoi gesti, ha una fragilità devastante.
Pensieri ossessivi lo tormentano creando uno stato di continua apprensione.
Gli incontri clandestini con una giovane infermiera sono frutto di incoscienza, diventano lo spazio dell'insolvenza.
Quando la ragazza scompare e dopo poco viene trovata morta annegata, la personalità del medico vacilla.
La colpa e il rimorso non vengono espressi ma restano nella profondità della coscienza.
Assistiamo alla progressiva destrutturazione del protagonista, un collasso emotivo, un letargo intellettivo.
"L'orsacchiotto", pubblicato da Adelphi Editore nella traduzione di Laura Frausin Guarino, è tra le opere più travolgenti di Georges Simenon.
Non ci sono misteri da risolvere, quello che va compreso è il disagio di chi sente su di sè il peso del mondo.
In tutte le scelte Chabot è stato una comparsa e quando se ne rende conto non può tornare indietro.
Vede sgretolarsi quelle certezze sulle quali aveva costruito il suo castello di sabbia.
Ogni suo movimento, ogni pensiero diventa la ripetizione lenta di un'esistenza scritta al contrario.
In un finale drammatico e imprevedibile finalmente la prigione si apre.
Esce nella sua nudità l'essere umano, libero di essere ciò che vuole.
Senza maschere, senza infingimenti.
La scrittura è una morsa che continua a stringersi impietosa.
Un romanzo che ci costringe a fare i conti con i nostri frammenti emozionali e mentali.
Bellissimo.
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