Passa ai contenuti principali

"L'amore è un atto senza importanza" Lavinia Mannelli 66thand2nd Editore

 



"L'amore è un atto senza importanza" Lavinia Mannelli 66thand2nd Editore






"Le sagome degli oggetti, nelle loro profilature sabbiose, dense e fragili insieme, annegavano in una calma nostalgica o in una certa serpentina disperazione."


Ogni dettaglio, anche il più banale, viene sublimato dalle parole.
Anche gli oggetti hanno un'anima, un'espressività, un colore.
Trasmettono correnti di emozioni, assumono valori simbolici.
È questa la scrittura di Lavinia Mannelli, un flusso di immagini e percezioni.
Pur nelle situazioni estreme il linguaggio è purificato, impeccabile, soffuso di luce.
Un esordio narrativo che mostra l'attenzione alla struttura della frase, la paziente composizione dell'idea.
"L'amore è un atto senza importanza", pubblicato da 66thand2nd Editore, ha la grazia di una narrazione raffinata.
Originale nella trama crea una triangolazione che vede protagonista una coppia e una bambola del sesso.
Sarà lei, Tamara, a condurci all'interno di una commedia agrodolce che con disinvoltura entra nelle dinamiche affettive demitizzandole.
Un percorso non aggressivo, a tratti tenero che si sviluppa partendo dagli atteggiamenti dei personaggi.
Giulia, impiegata all'Ikea, combattiva e agguerrita nemica del patriarcato, Guido insegnante e pittore.
Il loro è un amore di piccole complicità e di abbracci, di rabbie improvvise, di segreti celati.
Stanno insieme ma non condividono le loro fragilità.
Mentre Tamara attraverso la televisione scopre il mondo patinato e bugiardo, entra un scena David, ribaltando il gioco scenico.
La scrittrice mette a nudo la nostra idea di desiderio, lo colloca in un immaginario oscillante, ne mostra le ombre.
Il suo è un romanzo contemporaneo molto innovativo.
Dal potere dei talk show che si insinuano nelle nostre case alla paura di concedersi, al desiderio di essere visti, alla gelosia che non sa esplodere in un mix che sperimenta con una punta di malinconia le solitudini del nostro tempo.

Commenti

Post popolari in questo blog

"I lupi dentro"Edoardo Nesi La Nave di Teseo

  "I lupi dentro" Edoardo Nesi La Nave di Teseo Non credo che "I lupi dentro", pubblicato da La Nave di Teseo, chiuda un cerchio. È il teatro che irrompe con la sua vitalità in una brillante ricollocazione dei personaggi che già conosciamo. Torna Fede Carpini che avevamo incontrato in "Fughe da fermo". Cambia lo scenario storico e politico, resta un'elegia malinconica che pervade le pagine. Si è conclusa un'epoca lasciando macerie e nelle vicende del protagonista è inscritta la traiettoria italiana. Ancora una volta Edordo Nesi ci regala un romanzo collettivo, una voce corale dove la memoria è un pericoloso cunicolo. Giocando sul passato e sul presente, sui cambiamenti di tonalità, sui falsi miti degli anni Ottanta, l'autore scolpisce quel che eravamo e quel che siamo diventati. Il tracollo economico è solo un pretesto per accendere le luci su un'economia che ha spazzato via un apparato produttivo fertile e creativo. Lo scrittore registra c

"Tutto qui" Nicola Guarino Graphe.it Edizioni

  "Tutto qui" Nicola Guarino Graphe.it Edizioni  "È così Napoli, una voce che si spande vanamente." La scrittura di "Tutto qui", pubblicato da Graphe.it Edizioni, ha la consistenza di una brezza che si posa sugli oggetti con leggerezza. Di un canto d'altri tempi. Di profumi dimenticati. Di incontri che sfumano nel ricordo. Di sogni che si scontrano col reale. Di strade dove ognuno segue la sua ombra. Di silenzi assordanti. Di amori sfioriti e di abitudini stancanti. Di musiche segrete. Di partenze e scomparsi senza nome. Di stelle e di cieli infiniti. Di solitudini struggenti e di rimpianti nei cassetti. Nicola Guarino costruisce i racconti come fossero spezzoni di film. Li colloca in un Sud sconosciuto, filtrato dalla poetica di una memoria ancestrale. Un gesto, un incedere, un dettaglio nella perfezione di uno stile narrativo compatto e mai artefatto. Fotografie che " salvano dalla morte e dall'oblio."

"La chiave di Berlino" Vincenzo Latronico Einaudi Editore

  "La chiave di Berlino" Vincenzo Latronico Einaudi Editore  "Di me non sapevo niente. O meglio: ciò che sapevo volevo dimenticarlo. Trasferendomi a Berlino speravo di scoprire qualcosa osservandomi in un contesto alieno, come nell'esperimento di un chimico che esplora le proprietà di un reagente nuovo." Abbandonare un futuro forse già scritto, scegliere un luogo che allontana da ogni idea di appartenenza, vivere lo spazio vuoto e provare a riempirlo. "La chiave di Berlino", pubblicato da Einaudi Editore nella Collana Frontiere, è un viaggio antropologico. Una analisi del contesto sociopolitico, una rappresentazione del cambiamento culturale delle città europee. Partendo dall'esperienza personale Vincenzo Latronico coglie il vulnus di una generazione che ha visto sfiorire i propri ideali. "La nostra non era superficialità o trascuratezza: nel trasferirci, per molti versi, avevamo scelto di vivere una vita lontana dall'impegno politico. Ave