"Soffro dunque siamo" Marco Rovelli minimum fax
"Nella società dei vincenti soffrire è da perdenti, di soffrire ci si vergogna, della sofferenza bisogna disfarsi con ogni mezzo.
Se invece pensiamo che la sofferenza, in quanto sintomo di un processo complesso, abbia senso, occorre assumerla, comprenderla, sentire in che cosa ci riguarda - per trasformarci."
"Soffro dunque siamo", pubblicato da minimum fax nella Collana Indi, è confortante.
Affronta il disagio psichico con competenza e un frasario semplice, accessibile a tutti.
Non si limita a teorie che ci lasciano fuori, inesperti, incapaci di farci un'idea autonoma.
Parla a ciascuno di noi come fossimo protagonisti della difficoltà che attraversa il nostro mondo.
Spiega il perché delle nostre difficoltà affettive, lavorative, relazionali.
Mostra quelle reazioni che consideriamo patologiche non come mostri che ci abitano, ma come unione di fattori socioculturali e politici.
Fa riflettere sulla società consumistica che ci chiede prestazioni spesso superiori alle nostre forze.
In un sociale "della dismisura" viene meno "l'ordine simbolico di riferimento."
Spaesati vaghiamo in un mondo ridotto ad algoritmo.
"La dissolvenza del futuro prende corpo nel corpo di un adolescente.
È quello il luogo fisico dove si manifesta la crisi incerto, liquido come lava."
Dall'anoressia alla chiusura il passo è breve.
Si sviluppa in maniera esagerata la Paura rivolta contro il proprio stesso corpo.
Pensare di essere falliti è un altro sintomo legato a ciò che si aspettano gli altri da noi.
Ci si scorpora perdendo fiducia, si annulla ogni positività.
Dal panico alle fortezze costruite per difendersi dagli altri, all'utilizzo eccessivo di psicofarmaci, alla riduzione del disturbo in una "diagnosi": tanti spunti che ci aiutano a capire se esistono vie di uscita.
Marco Rovelli scrive un testo istruttivo e ricco di esempi.
Racconta storie di uomini, donne, ragazzi, si confronta con psicoanalisti, propone passaggi fondamentali della psichiatria, invita a leggere i dati e le statistiche con spirito critico.
Ricorda che la pandemia è stata la cassa di risonanza di profonde fratture che erano ben celate.
Invita ad essere moltitudine, a lavorare insieme per realizzare inclusione.
Un interessante viaggio di conoscenza e "uno strumento a disposizione di un lungo processo, quello di una liberazione collettiva."
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