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"La girandola degli insonni" Arianna Cecconi Feltrinelli Editore

 


"La girandola degli insonni" Arianna Cecconi Feltrinelli Editore 





"Il sonno è il mio precipizio, un mare buio dove scivolo e scompaio. Delle mani mi schiacciano il petto, la camera da letto si rimpicciolisce, le pareti si avvicinano e poi la stanza diventa il mio corpo, che si stringe, mi stringe. 

L’aria scompare e vengo inghiottita dal letto, improvvisamente riemergo e comincio a tossire, spalancando la bocca come i pesci che risalgono a galla."


Aurora, 42 anni, italiana, insegnante di italiano a Marsiglia è espressione di una inquietudine ancestrale.

Assalita dai fantasmi del passato, vittima di un amore finito male, soffre di disturbi del sonno e si affida ad un Centro che potrebbe risolvere il suo problema.

La prova che dovrà superare le incute paura, è una sfida tra Hipnos e Thanatos.

Per comprendere cosa succederà ruba tre DVD che filmano pazienti affetti dalla sua stessa patologia.

In quel gesto è racchiuso il bisogno di esplorare la psiche.

"La girandola degli insonni", pubblicato da Feltrinelli Editore, è un romanzo ad incastro costruito alla perfezione.

Ad affiancare la protagonista diversi personaggi che incarnano la difficoltà ad accettarsi.

Il testo entra trasversalmente nelle esistenze, si incunea nei pensieri, svela i timori e le ossessioni.

Un libro colto, audace con evidenti sfumature mitologiche e letterarie.

La sorprendente capacità di mettere in scena il conflitto dell'Io che non vuole arrendersi all'assenza.

E il sonno è assenza, perdita di controllo.

Sarà necessario il confronto per vincere quel vulnus che opprime l'anima.

Anche Marsiglia non è scelta a caso, è il luogo delle possibilità e del riscatto.

L'antropologia Arianna Cecconi con una scrittura impregnata di poesia squarcia il buio della notte, propone un percorso di guarigione, invita ad abbandonarsi e a fidarsi di sè stessi e degli altri.

Rispetto a "Teresa dei miracoli" (Feltrinelli 2020) la nuova prova letteraria ha un taglio più sociale.

Smitizzando la patologia da interferenze mentali ci regala il vissuto di figure che devono uscire dal guscio prigione che le ossessiona.

Leggetelo e non ve ne pentirete.


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