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"Planetario e altre osservazioni" Andrea Gibellini Marcos y Marcos

 


"Planetario e altre osservazioni" Andrea Gibellini Marcos y Marcos 




 

 

"La tua grazia fa risorgere la mia angoscia,

Desideri e realtà unite a un solo scopo

In un solo modo oltre il cielo, oltre le nubi,

Oniriche e suadenti.

Questi versi ti servono per volare,

Ma fa' attenzione: hanno ucciso ogni tuo desiderio

Hanno ucciso ogni mio desiderio."

 

Che ruolo ha la poesia in questo tempo stropicciato?

Riesce a comporre nuovi sogni o è solo un gioco di fonemi che intrecciano scenari immaginari?

La risposta la troviamo leggendo "Planetario e altre osservazioni",  pubblicato da Marcos y Marcos Editore.

Il verso è strumento e non fine, è lo spazio alterato da percezioni che altrimenti sarebbero fugaci.

Una esplorazione che evade dai fatti di cronaca, si immerge in un paesaggio dove deserto e fiume riescono a convivere.

Dove tutto è possibile se si esercita il prezioso dono della memoria.

Parola abusata che in questa raccolta poetica esce dallo schematismo e si fa colore, immagine, luce.


"Eppure ci sono le montagne aguzze

(Erano aguzzi i sentimenti)

Come questi vividi sentieri."

 

Il dolore per un'umanità che si muove cieca in un mondo violento difficile è sapere dove andare senza incontrare fuochi e rovine e guerre.


"E quante volte dubito

Per sapere dove sia,

Proprio adesso,

Il bene e il Male."

 

Andrea Gibellini insegna l'ascolto di ciò che sembra inesistente, chimerico.

Cerca la scintilla che faccia ripartire il mondo, racconta città visitate e immaginate come fossero luoghi di favole lontane.

Ma non perde mai di vista il presente con le sue schegge e i suoi contrasti.

Piange una Natura che l'Uomo non sa più amare, cerca arcobaleni "tra fronde luminescenti".

Il verso è semplice, pacato senza improvvisi capovolgimenti di scenari.

L'immaginazione è fluida e confortevole, i paesaggi come saette che per un attimo prospettano l'inavvicinabile.


"Riesci a vivere

Senza le lusinghe del cuore?

E sia vento e canto

Nello splendido bruciare della sera."

 

Tra inquietudine e pace, notti e giorni, ritroviamo il nostro baricentro.

Tra mari estremi e vento e tramonti quel tutto che vuole sparire ricompare.

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