Passa ai contenuti principali

"Poesie" Gerard Manley Hopkins Einaudi Editore

 


"Poesie" Gerard Manley Hopkins Einaudi Editore 





"Generazioni hanno calpestato, calpestato, calpestato;

E tutto è arso dal commercio; offuscato, insozzato

Dalla fatica;

E porta lordume d'uomo e ha olezzo d'uomo; il suolo

È nudo ora, né sente il piede, essendo calzato.

Ma non per questo la natura è spenta;

Vive in fondo alle cose la freschezza più cara."

 

La punteggiatura rafforza la frase, crea musicalità, orienta il ritmo.

La parola è scelta con cura perché deve essere tramite tra pensiero e immagine.

Il virtuosismo dialettico modula una poetica innovativa, composita, originale.

Il suono non è solo rappresentazione estetica, è il nucleo centrale del verso.

Le "Poesie" curate da Viola Papetti e pubblicate da Einaudi Editore, riescono a trasmettere pace.

Sono l'inno dell'uomo alla Potenza di Dio, la luce che spezza le tenebre, il colore che riempie gli spazi bui.

Sono la ricerca della Verità e del senso dell'esistenza, la voce che cerca il perdono, gli occhi che riflettono la purezza del Creato.

 

"Guarda le stelle! Guarda, guarda i cieli lassù!

O guarda il fuoco - folla appaiata in aria!

Borghi brillanti, cerchi Cittadella!

Giù in fondo boschi cave di diamanti!"

 

Sembra di vivere all'interno di un sogno dove tutto è trasfigurato e brillante, dove i sensi sono appagati e il corpo si espande insieme all'universo.

Mistero della vita che si incarna mentre la Madre stringe in un abbraccio i suoi figli.

La Nascita si ripete e nell'attimo della suprema gioia anche noi ci sentiamo bambini.

Dimentichiamo il silenzio e il dolore, apriamo le braccia e ci sentiamo amati.

Gerard Manley Hopkins, gesuita inglese, ci sorprende per la carica vitale dei suoi versi.

Innovativo, geniale, inventore di una scrittura che in alcuni tratti destruttura la forma, consapevole del limite della conoscenza.

La sua lirica frantuma la distanza tra noi e l'Altrove, ci permette di ritrovare la strada perduta.

Di abbeverarci alla fonte che ci restituirà fiducia, di imparare a sperare.

Un invito a credenti e a non credenti ad ascoltare i sussurri del cuore.

Commenti

Post popolari in questo blog

"I lupi dentro"Edoardo Nesi La Nave di Teseo

  "I lupi dentro" Edoardo Nesi La Nave di Teseo Non credo che "I lupi dentro", pubblicato da La Nave di Teseo, chiuda un cerchio. È il teatro che irrompe con la sua vitalità in una brillante ricollocazione dei personaggi che già conosciamo. Torna Fede Carpini che avevamo incontrato in "Fughe da fermo". Cambia lo scenario storico e politico, resta un'elegia malinconica che pervade le pagine. Si è conclusa un'epoca lasciando macerie e nelle vicende del protagonista è inscritta la traiettoria italiana. Ancora una volta Edordo Nesi ci regala un romanzo collettivo, una voce corale dove la memoria è un pericoloso cunicolo. Giocando sul passato e sul presente, sui cambiamenti di tonalità, sui falsi miti degli anni Ottanta, l'autore scolpisce quel che eravamo e quel che siamo diventati. Il tracollo economico è solo un pretesto per accendere le luci su un'economia che ha spazzato via un apparato produttivo fertile e creativo. Lo scrittore registra c

"Tutto qui" Nicola Guarino Graphe.it Edizioni

  "Tutto qui" Nicola Guarino Graphe.it Edizioni  "È così Napoli, una voce che si spande vanamente." La scrittura di "Tutto qui", pubblicato da Graphe.it Edizioni, ha la consistenza di una brezza che si posa sugli oggetti con leggerezza. Di un canto d'altri tempi. Di profumi dimenticati. Di incontri che sfumano nel ricordo. Di sogni che si scontrano col reale. Di strade dove ognuno segue la sua ombra. Di silenzi assordanti. Di amori sfioriti e di abitudini stancanti. Di musiche segrete. Di partenze e scomparsi senza nome. Di stelle e di cieli infiniti. Di solitudini struggenti e di rimpianti nei cassetti. Nicola Guarino costruisce i racconti come fossero spezzoni di film. Li colloca in un Sud sconosciuto, filtrato dalla poetica di una memoria ancestrale. Un gesto, un incedere, un dettaglio nella perfezione di uno stile narrativo compatto e mai artefatto. Fotografie che " salvano dalla morte e dall'oblio."

"La chiave di Berlino" Vincenzo Latronico Einaudi Editore

  "La chiave di Berlino" Vincenzo Latronico Einaudi Editore  "Di me non sapevo niente. O meglio: ciò che sapevo volevo dimenticarlo. Trasferendomi a Berlino speravo di scoprire qualcosa osservandomi in un contesto alieno, come nell'esperimento di un chimico che esplora le proprietà di un reagente nuovo." Abbandonare un futuro forse già scritto, scegliere un luogo che allontana da ogni idea di appartenenza, vivere lo spazio vuoto e provare a riempirlo. "La chiave di Berlino", pubblicato da Einaudi Editore nella Collana Frontiere, è un viaggio antropologico. Una analisi del contesto sociopolitico, una rappresentazione del cambiamento culturale delle città europee. Partendo dall'esperienza personale Vincenzo Latronico coglie il vulnus di una generazione che ha visto sfiorire i propri ideali. "La nostra non era superficialità o trascuratezza: nel trasferirci, per molti versi, avevamo scelto di vivere una vita lontana dall'impegno politico. Ave