"Il pozzo delle anime" Marcello Simoni Einaudi Editore
Per comprendere la potenza creativa di Marcello Simoni bisogna innanzitutto spogliarsi da ogni certezza.
Fidarsi di lui e seguirlo in un percorso dove tanti sono i segni interpretativi, le mappe mentali, i giochi investigativi.
Il paesaggio che ci propone è tanto reale perché ha la forza della descrizione.
In "Il pozzo delle anime", pubblicato da Einaudi Editore nella Collana Stile Libero, la Storia ufficiale viene cancellata e riscritta usando le armi della competenza e della visionarietà.
Ambientato nel 1626 a Firenze il romanzo svela i segreti e le complicità di un tempo che si muove su più direzioni.
Da un lato la risoluzione di un enigma dall'altro la volontà di frantumare il muro di omertà e di grigiore della società.
Girolamo Svampa non è solo l'Inquisitore, è colui che non si ferma di fronte a niente.
Affronta il buio più nero della malvagità non solo per scoprire il colpevole dei delitti.
La sua è una ricerca metodica del senso del Male, delle sue radici, del suo linguaggio.
Proprio il linguaggio è uno dei protagonisti e nel volerlo studiare c'è la necessità di trovare un alfabeto alternativo.
Lo scrittore dimostra quanto sia fragile la nostra razionalità di fronte all'inconoscibile.
E quell'inconoscibile va analizzato perché è da lì che si parte per abbattere le barriere della paura.
Il testo ha forti risonanze evocative, immagini mai sfocate, dialoghi molto fitti.
Esiste un'unica verità o siamo noi a non cogliere le connessioni tra ciò che è vero e ciò che è una chimera?
Un noir storico potrebbe definirlo ma credo che altre siano le chiavi di lettura.
Non è casuale la descrizione del ghetto e il vocio confuso di tante cadenze linguistiche.
È solo una trovata letteraria o c'è la volontà di mostrarci una Babele labirintica?
Nel finale una frase apre un'ulteriore spiraglio:
"Sii grato a quelle maschere come lo sono io delle mie..perché sono proprio loro a difenderci da noi stessi e dal nostro prossimo."
Ancora una volta lo scrittore è riuscito ad insinuare il dubbio e con le arti di una regia impeccabile esce di scena.
E noi continuiamo ad immaginare quel pozzo che ci attrae e ci disorienta.
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