"Il re del gelato" Cristina Cassar Scalia Einaudi Editore Stile Libero
"Madunnuzza che storia"
Le parole dell'ispettore Spanò sono perfette per introdurre "Il re del gelato", pubblicato da Einaudi Editore nella Collana Stile Libero.
Un noir che sviluppa più trame, tutte corpose e interessanti.
Un finale sorprendente e la simpatia del vicequestore aggiunto Giovanna Guarrasi, detta Vanina.
Palermitana doc, sbarcata a Catania da Milano, ha l'intuito delle donne del sud.
"Catania, Palermo, cosa cambiava?
Sempre Sicilia era.
Invece non era così.
Vanina era palermitana e palermitana restava, fino al midollo.
E un palermitano a Catania, per definizione, non ci si poteva trovare bene."
Bastano poche frasi per raccontare un'isola strana, dove ognuno difende la sua provenienza.
Fa parte del codice genetico insieme ai proverbi della nonna.
Vanina è rigorosa nel lavoro, appassionata di cinema, incapace di staccarsi da un passato amoroso complicato: sa essere irresistibile perché è sè stessa.
Ama coinvolgere la squadra ma si concede i suoi spazi di riflessione nel corso delle indagini.
Un primo morto: uno dei più famosi gelatai della città.
È solo l'inizio di quello che sembra un regolamento di conti.
Ma...c'è sempre un ma nei libri di Cristina Cassar Scalia.
Niente avviene per caso, ogni particolare può portare alla svolta decisiva.
In questa prova letteraria i riflettori si accendono sulle complicate relazioni familiari in un intrigo nel quale si intravedono ipotetici colpevoli.
Niente è come appare e nonostante le false piste possano essere tante si arriva sempre ad una verità.
E verso quella verità si incanala il percorso dialettico dell'autrice.
Bisogna scavare a fondo tra antiche faide e vecchi rancori.
Incredibili i dettagli che descrivono i personaggi, segno di un accurato lavoro di regia.
È convincente la capacità di mostrare quali perversi interessi o vizi riescano a spingere l'essere umano a compiere atti violenti.
La rivisitazione di una terra viva, colorata, affamata di vita, la movida, le delizie culinarie, le piogge improvvise, il cielo che si apre offrendo nuovi scorci, le poche inflessioni dialettali: siete in Sicilia, amici.
Godetevela e credetemi, nessuno sa raccontarla meglio della Cassar.
Un indizio: c'è un veleno che scorre e spesso ci attraversa.
Ma noi distratti non ce ne accorgiamo.
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