"Gentiluomo in mare"Herbert Clyde Lewis Adelphi Editore
"C’erano cose che non si potevano esprimere a parole,
come i colori del tramonto, il lieve ondeggiare del mare
e la galassia delle stelle nel cielo notturno."
"Gentiluomo in mare", pubblicato da Adelphi Editore, racchiude la poetica della malinconia.
Lacerante e bellissimo, rappresenta l'inevitabile che può
colpirci quando meno ce lo aspettiamo.
Sappiamo fin da subito cosa succederà al protagonista ma
non possiamo prevedere il finale.
Lo scrittore ci fa assaporare l'attesa mentre
conosciamo Henry Preston Standisk.
Agente di Borsa, sposato con due figli, si concede una
vacanza a bordo del cargo Arabella.
Viene presentato come un uomo "scialbo come una tela
grigia", dietro questa maschera si nasconde una grande
sensibilità.
Lui che non aveva mai palesato sentimenti di fronte
all'immensità del mare torna bambino.
Prova il brivido dell'innocenza.
Contempla il cielo, si lascia avvolgere dalla bellezza di un
tramonto.
"La nave solitaria che solcava il mare immenso, la miriade di stelle che svanivano
nel cielo sconfinato: erano tutte cose elementari che allo stesso tempo calmavano
e agitavano Standish.
Era come se stesse comprendendo per la prima volta quanto fossero insignificanti
e irrilevanti tutte le seccature della vita, vergognandosi di averle patite in un
mondo che era stato in grado di creare una scena del genere."
Una consapevolezza nuova che dura poco.
Un incidente, un inciampo lo costringono a fare i conti con
la parte di sè che ha sempre mostrato.
Non un urlo mentre finisce in acqua, è inconcepibile alzare la
voce o chiedere aiuto.
La narrazione subisce una metamorfosi lenta e inesorabile.
Frammenti si ricompongono mentre la nave si allontana.
Riflessioni e pensieri inondano le pagine in una necessaria
rivisitazione del Sè.
Noi lettori storditi seguiamo questa figura che si dibatte,
animato dalla speranza che qualcuno dell'equipaggio si accorga della sua assenza.
Herbert Clyde Lewis mette in scena una commedia dai
risvolti tragici costringendoci a scegliere una delle maschere da indossare.
O forse ci invita ad abbandonare il nostro bisogno di
perfezione, a lasciarci andare, a prendere la vita con
leggerezza.
Impariamo che nessuno è banale, spesso non si ha il
coraggio di mostrare la propria natura.
Impeccabile la scrittura, ricca di descrizioni, a tratti lirica.
Una prova letteraria da non perdere perché mostra il lato
grottesco del nostro esistere.
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