"Ma tu chi sei" Bruno Arpaia Guanda Editore
"Eccomi qui, di nuovo davanti allo schermo del computer dopo più di due anni, a balbettare chissà cosa.
A scrivere, perché forse non so fare altro.
Perché forse non mi rimane altro."
Intimo e travolgente, coraggioso e sincero.
Bruno Arpaia torna in libreria con un romanzo che riesce a metterci in crisi e questo è il ruolo della vera letteratura.
Aiutarci ad aprire quei cassetti segreti che teniamo ben celati per paura di trovare verità scomode, persone, cose, frasi che possono ferirci.
"Ma tu chi sei", pubblicato da Guanda Editore, è un collage di pensieri, immagini, ricordi.
È il passato che ritorna prepotente, è la famiglia, gli amici, gli incontri, gli studi.
Le storie non scritte, le trame appena accennate.
Il presente che come una montagna da scalare presenta le sue asperità.
I sogni mai realizzati, il tempo che si aggroviglia e fa intravedere sterpaglie.
La scrittura che salva e trafigge, le parole da recuperare, il silenzio delle città.
E la madre con la memoria perduta, i dialoghi dolorosi e ripetitivi.
Il ghiaccio che invade quando lei non riconosce il tuo volto, non sa più chi è.
La casa di riposo e il nulla che si allarga cancellando quel prima che ci definisce.
Quanta umanità, quanta dolcezza nel figlio che alita vita, padre di una donna sconfitta.
Quanta poesia nei fonemi stentati, negli smarrimenti temporali, nel volto che scolora lontano.
Lo scrittore racconta la parabola della vita, le salite e le brusche cadute, il bisogno di appartenenza, il senso della fine.
Il libro non è solo commemorazione di ciò che non c'è più.
È la costruzione di un nuovo linguaggio universale dove l'uomo è presente nella sua interezza.
A volto scoperto, senza maschere rappresenta il nuovo Adamo.
Bisogna ricostruire il senso del romanzo, ripartire da noi, dai nostri sgangherati destini, dalle pagine bianche, dai vuoti d'amore.
Una prova magistrale, l'elegia nostalgica ma non frantumata di chi crede ancora nelle mani unite, nelle braccia che stringono.
Di chi accetta il dubbio, non si nutre di facili certezze, esplora le ombre delle nostre paure.
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