"Quarantanove poesie e altri disturbi" Cristina Alziati Marcos y Marcos Editore
"Resto ferma nella parte dell'ombra
fissa negli occhi di chi guarda cieco
dal chiarore dell'inesistenza."
Esserci e non esserci, voler ricordare e sentire che la Storia è il triste riepilogo di ingiustizie.
Provare a scrivere l'assenza, riportare indietro il tempo, sfogliare un album di diaposive cercando luce.
La cenere offusca i colori, si fa manto impietoso.
"In un istante
mi accorgo che sei tu, fra noi due
la radice. Di un tempo stranito, salvato
il seme sei tu, che sei il fiore."
La madre, il nonno, l'estraneo: sagome da ricomporre, preservarne la memoria.
La poetica di Cristina Alziati innalza la parola dando quel senso che forse è perduto.
Chiama per nome il suo dolore, lo abbraccia e lo condivide.
E in quella stretta l'umanità dei respinti, dei senza nome torna ad avere spazio.
"Esco ed entro da un'ombra."
Quanto coraggio è necessario per definirsi con tanta lucidità!
Il verso è ancora e speranza, è fragile resistenza di un alberello, la forza delle radici.
"Quarantanove poesie e altri disturbi", pubblicato da Marcos e Marcos Editore, scioglie quel grumo di nebbia che ci avvolge.
È potente denuncia di "guerre oltre la guerra", di attese e sfinimenti, di impostori e guerriglieri, di donne che risorgono.
È la certezza che potranno distruggere tutto ma il deserto tornerà a fiorire.
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