"La bella confusione" Francesco Piccolo Einaudi Editore
Leggendo "La bella confusione", pubblicato da Einaudi Editore, si ha l'impressione di sfogliare l'album del Tempo.
Il Novecento con le sue ombre e le sue luci torna a vivere illuminato da una voce che dà senso agli eventi, li collega, ne fa vedere gli angoli ironici e spiazzanti.
La cinematografia e la letteratura vanno a braccetto, sentiamo un'euforia strana, come una carezza che viene da lontano.
Ci appare Claudia Cardinale in tutta la sua bellezza, intenta a girare due film contemporaneamente.
"Otto e mezzo" e "Il Gattopardo" pellicole che abbiamo visto mille volte ma non conoscevamo i retroscena.
Due registi illustri: Fellini e Visconti.
Li seguiamo sui set e la commozione arriva improvvisa.
La loro storia, i loro litigi, le loro riprese ci appartengono, sono scritte nel codice genetico della nostra Italia.
I momenti emozionanti si alternano alle risate mentre ci chiediamo quanto ancora al giorno d'oggi politica e cultura si condizionino.
Il rifiuto di Einaudi e Mondadori al Gattopardo, la scelta di Pasolini di fare cinema: ogni racconto è così vitale, così perfetto.
Francesco Piccolo è l'affabulatore che sa incantare, scrive un saggio storico e un romanzo poetico, la favola di ciò che eravamo e il reportage di un'epoca.
Trova gli accostamenti giusti, compone immagini inaspettate.
Ci sorprende e ci esalta perché trasforma i suoi ricordi, la sua personale vibrazione del cuore in una danza collettiva.
Un libro che profuma di casa, fa rivivere il passato, permette di interpretare in maniera critica il presente.
Grazie, Francesco, ci hai regalato un capolavoro, un'opera di cesello e di magia, di personaggi amati e di memorie.
Ma soprattutto grazie per averci ricordato che l'esistenza è costellata da improvvisi cambiamenti, da incontri che modificano la rotta, che è la cultura la prova del nostro esistere.
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