"L'ultima innocenza" Emilano Morreale Sellerio Editore
"Dietro il cinema, contro il cinema, era la vita.
I film potevano non solo amarla e servirla ma offenderla, marcarla, ferirla."
Emiliano Morreale compie il miracolo restituendoci una storiografia
accurata, ripercorrendo con competenza il mondo misterioso dietro le
quinte.
Non solo un omaggio al cinema ma un viaggio sentimentale, dove emerge
forte la passione.
Tracce di un passato glorioso, figure come quelle di Douglas Sirk e di
Waszynski.
L'inventiva, il bisogno di creare, la meraviglia di un sogno ad occhi aperti.
Non solo biografie ma tratteggi delle personalità in una spettacolare
demitizzazione della finzione scenica.
Uomini e donne indossano i loro panni, elaborano un loro percorso tra
mille ostacoli.
"L'ultima innocenza", pubblicato da Sellerio Editore, sfiora il sublime,
mostra gli artifici e le magie, gioca sulla capacità descrittiva.
L'Io narrante ha un ruolo fondamentale, è accompagnatore brillante,
capace di intrattenere il suo pubblico con infiniti aneddoti.
Trasmette il suo entusiasmo, decide i parallelismi, scandisce i tempi.
Non ci sono comparse, ognuno ha il suo spazio, il suo progetto.
Non è casuale che nelle prime pagine spicchi la figura del figlio di Michele
Greco, sanguinario boss mafioso.
Il contrasto tra padre e figlio, simbolo di una Sicilia che compare in tutta la
sua asprezza.
E le sale di periferia, il ricordo di Ciprí e Moresco, la forza prorompente di
Peppuccio Tornatore.
Tra ricordi e ricerche, archivi e documenti rinasce la cinematografia.
Roma, "città delle illusioni", Palermo e le sue periferie, il cinema muto, la
pornografia, i fasti e il declino.
E quella voce fuori campo:
"E invoco più luce."
Si intravede la redenzione e la speranza, il cinema risorge e mostra ciò che
siamo.
Da leggere come un romanzo dell'amore, viscerale, profondo.
Per ricordare il passato e creare il futuro.
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